La maggior parte delle nostre Chitarre Elettriche è verniciata, anche quelle che lasciano trasparire la loro anima lignea possono avere vernici trasparenti a copertura e a protezione.
Prima di addentrarci in tematiche specifiche legate alla verniciatura delle chitarre è a mio avviso importante conoscere la vernice: cos'è, da cosa è composta, perchè ci sono tante varianti e tanti modi di trovarla in commercio?
Conoscere le tipologie di vernice e le loro caratteristiche ci permetterà di comprendere a meglio le principali scelte effettuate quando si affronta il tema della verniciatura delle Chitarre Elettriche.
La Vernice
La prima domanda da porsi è "che cosa si intende per vernice"?
Una vernice è una sostanza liquida che, una volta applicata su una superficie, si asciuga e forma uno strato (protettivo e/o decorativo).
Le vernici sono composte principalmente da solidi e da liquidi.
Tra i solidi individuiamo:
pigmenti, che conferiscono il colore alla vernice
polimeri leganti, elementi che catturano i pigmenti e permettono l'adesione della vernice alle varie superfici
additivi, altri elementi che conferiscono alla vernice proprietà quali elasticità, scorrevolezza per l'applicazione, o altre funzionalità poco inerenti al mondo delle chitarre (l'antimuffa sulla chitarra potrebbe essere un esperimento interessante!)
La parte liquida è invece composta dal solvente, nel quale sono disciolti (o sospesi) gli elementi solidi che proprio grazie al solvente si legano tra di essi formando la vernice per come la conosciamo.
Il rapporto tra solido e liquido può variare da vernice a vernice e da produttore a produttore
Quando si dice che "la vernice asciuga", s'intende indicare il processo di evaporazione del solvente che lascia sulla superficie verniciata un rivestimento solido (composto principalmente da pigmenti e polimeri), che oltre a soddisfare il puro lato estetico serve anche a proteggere l'oggetto verniciato dalle intemperie (umidità, raggi solari, corrosione, etc.) e dall'usura (graffi, abrasioni, etc.)
Esistono diversi tipi di vernici, catalogabili principalmente per il tipo di composizione e per il diluente utilizzato.
E' importante sottolineare che determinate caratteristiche quali:
la finitura (lucida, satinata, opaca)
il confezionamento (se polvere, barattolo, bomboletta)
la tipologia di impiego (pennello, pistola a spruzzo, spray)
la presenza o meno di un catalizzatore (mono-componente, bi-componente)
sono tematiche accessorie rispetto alle vernici: è possibile trovare finiture diverse, confezionamenti diversi, tipologie e calizzatori diverse per ognuna di esse.
Non facciamo quindi l'errore di pensare che solo un determinato tipo di vernice possa essere lucido o applicato con pistola a spruzzo rispetto altre.
La Base
Contrariamente a quanto si possa pensare, il componente fondamentale della vernice non è tanto il pigmento che la colora o il polimero che la renderà più o meno resistente ma il diluente, chiamato anche "base", utilizzato in fase di preparazione della vernice per renderla liquida e permetterne quindi la sua applicazione. Ho visto pochi dubbi sollevarsi sulla composizione dei polimeri o dei pigmenti utilizzati ma tanti riguardo la base.
Durante la fase di asciugatura della vernice il diluente evapora (più o meno velocemente a seconda della tipologia dello stesso e delle condizioni di temperatura, umidità, etc.) e sulla superfice verniciata resta solo il film solido composto appunto da pigmenti e resine.
Possiamo catalogare i diluenti in due principali famiglie: con base ad acqua e con base a solvente.
Vernici a base Acquosa
Queste vernici utilizzano l'acqua come diluente principale, esempio tipico sono le vernici acriliche o le tempere. Contrariamente a quanto si possa pensare, esistono anche delle vernici epossidiche o poliuretaniche il cui solvente è a base acquosa: difatti, il poliuretano non indica altro che un'ampia famiglia di polimeri (cioè molecole di grandi dimensioni, di cui anche le resine epossidiche ne fanno parte) impiegate in una vastità di applicazioni, inclusa la realizzazioni di vernici.
I componenti (resine e polimeri) di queste vernici sono solubili in acqua, e sarà proprio l'acqua ad evaporare durante la fase di asciugatura.
Esistono anche altri prodotti di tipo industriale per diluire le vernici a base acquosa, e permettono di ritardare o di velocizzare l'asciugatura della vernice evaporando più lentamente o velocemente a seconda delle esigenze del lavoro da effettuare.
I vantaggi nell'utilizzo di queste vernici sono individuabili in un più basso impatto per l'ambiente e anche per l'uomo in quanto non emettono vapori tossici (alcune sono pressochè inodore) e possono essere utilizzate in ambienti chiusi o domestici; la loro applicazione è più semplice e sono anche più coprenti, inoltre è molto agevole rimuoverle da superfici e pennelli semplicemente utilizzando acqua; infine il tempo di asciugatura è inferiore rispetto alle vernici a solvente.
Di contro le vernici a base acquosa hanno una resistenza all'usura decisamente inferiore rispetto alle vernici base solvente. Le vernici a base acqua sono spesso ricoperte da uno strato di vernice trasparente per migliorare la loro resistenza, sopratutto agli agenti atmosferici e all'usura.
Vernici a base Solvente
Questa seconda macro-categoria racchiude due delle principali tipologie di vernici che si utilizzano per verniciare le chitarre elettriche: le vernici alla nitrocellulosa e le vernici poliuretaniche.
In generale, tutte le vernici a base solvente utilizzano composti chimici particolari per la loro diluzione, tra i diluenti più famosi troviamo:
nitro (miscela di solventi con prevalenza di idrocarburi) per le vernici alla nitrocellulosa
toluene (idrocarburo) utilizzato principalmente per le vernici poliuretaniche a base solvente
xilene (idrocarburo) utilizzato anch'esso per le vernici poliuretaniche, inoltre trova applicazione anche in altre tipologie di vernici come quelle all'olio
acquaragia (miscela di idrocarburi) nota anche a chi non è del settore come uno dei principali solventi/diluenti del mercato delle vernici, utilizzata sopratutto per gli smalti
I vantaggi nell'uso di vernici con base solvente sono molteplici, in primis la durata superiore in termini di resistenza agli agenti atmosferici (umidità, calore), all'usura (graffi, sfregamento) e agli agenti chimici (prodotti per pulizia, benzina), motivo per il quale sono largamente impiegate in applicazioni industriali a forte stress (basti pensare alla verniciatura delle auto o dei termosifoni in ghisa realizzati negli anni '50); la finitura è molto più liscia e compatta rispetto alle vernici a base acquosa, e l'asciugatura è più lenta (i solventi evaporano più lentamente) il che rende più agevole la sua applicazione. Ultimo elemento che si annovera tra i vantaggi è la semplicità con la quale le vernici a base solvente (sopratutto la nitro) può essere ritoccata e sistemata qualora dovesse rovinarsi.
Gli svantaggi sono tuttavia egualmente importanti: emissione di composti organici volanti, dannosi per l'ambiente e la salute (irritazioni agli occhi e alle vie respiratorie), odore forte e persistente e altà infiammabilità, il che rende queste vernici non adatte ad essere utilizzate in spazi chiusi o non idoneamente attrezzati (tipo le cabine di verniciatura delle autocarrozzerie), difficoltà di pulizia degli strumenti e degli ambienti dopo l'utilizzo.
E oltre al Colore cosa c'è?
C'è il trasparente! Una vernice che praticamente non ha colore! Difatti il trasparente, chiamanto anche "clear coat" o "varnishing" o "lacquer" è sostanzialmente una vernice che è priva dei pigmenti di colore e si compone solo di polimeri, additivi e solventi.
Esattamente come per le vernici (colorate) anche i trasparenti si dividono principalmente per il diluente utilizzato per la loro preparazione: acqua o solvente.
Le caratteristiche elencate in precedenza valgono assolutamente anche per le vernici trasparenti, quindi è tutto rapportato anche in termini di resistenza, impatto ambientale, facilità d'utilizzo, etc. etc.
A mio avviso, nella scelta del trasparente è fondamentale considerare le seguenti caratteristiche:
la percentuale di solidi all'interno della vernice. Ricordate la composizione citata ad inizio articolo? Bene, anche la percentuale di solidi può variare da vernice a vernice, e per i nostri lavori di liuteria (ma anche per l'industria automobilistica) vernici con un alto contenuto di parte solida (superiore al 60%), chiamata dagli specialisti del settore anche "alto-solido" o "HS", presenta caratteristiche di resistenza e durezza nettamente superiori alle altre vernici.
il catalizzatore, presente nelle vernici "bicomponenti", dette anche "2k", che serve a velocizzare il processo di indurimento della vernice dopo l'applicazione formando al contempo un reticolo più solido delle vernici monocomponente (o "1k"). Unica pecca delle vernici bicomponenti è che dopo aver mescolato vernice e catalizzatore esse vanno usate in un arco di tempo molto limitato (24/48 ore) dopodichè sono inutilizzabili. La vernice monocomponente resta invece più "morbida" anche dopo la totale asciugatura e non formerà mai uno strato protettivo robusto come la bicomponente.
il diluente, che deve essere lo stesso della vernice colorata sottostante: acqua con acqua, solvente con solvente; sebbene questa non sembri essere una vera e propria regola matematica, la chimica specifica delle vernici, che non sempre è nota, può risultare in effetti indesiderati anche di una certa rilevanza, da una banale scarsa adesione del trasparente fino a rovinare in modo importante la vernice sottostante (sollevamento o screpolature).
Applicazione della Vernice
Che essa sia colorata o trasparente, l'applicazione è invece il processo di verniciatura vero e proprio. Tipicamente e tradizionalmente ci sono le verniciature a pennello, quelle eseguite con pistole ad aria compressa e bombolette spray. Inutile ragionare su quale sia il metodo migliore per verniciare una chitarra, anche ai meno esperti risulterà più immediato immaginare come una verniciatura con pistole ad aria compressa, tipicamente utilizzate anche in ambito automobilistico, possa fornire i migliori risultati in assoluto, tuttavia è un'attrezzatura che ha un costo e che non si limita al possedere un compressore ed una pistola ma è necessario anche uno spazio opportunamente attrezzato oltre che ad una dimestichezza con le configurazioni della pistola quali pressione dell'aria e apertura dell'ugello di erogazione.
L'applicazione a pennello della vernice non è una pratica da disdegnarsi, utilizzando ad esempio vernici a solvente nitro, con buoni pennelli e manualità (ma sopratutto avendo gli spazi indonei dove lavorare), si potrebbero ottenere risultati soddisfacenti per un progetto amatoriale; difficilmente però tale applicazione potrebbe essere utilizzata per realizzare articoli di fascia alta.
Valutazione diversa e pareri contrastanti invece sono legati alle bombolette spray: sebbene diverse aziende abbiano iniziato a produrre bombolette specifiche per la verniciatura di chitarre elettriche, il loro utilizzo sembra ancora essere legato ad ambiti amatoriali e non professionali; il vantaggio della bomboletta spray è sicuramente il basso costo e la facilità di applicazione, di contro vi sono molte insidie di cui tener conto, anche solo la qualità del tappetto erogatore che - se bassa - potrebbe causare la formazione di antiestetiche bollicine di colore che risulterà difficile eliminare.
Conclusioni
Una conoscenza approfondita delle vernici è fondamentale per una migliore comprensione dei passaggi fondamentali nella realizzazione di uno strumento musicale, sopratutto in liuteria.
In questo campo le principali vernici utilizzate, sopratutto in ambito industriale, sono nitrocellulosa e poliuretanica, entrambe a base solvente; non mancano soluzioni che prevedono l'utilizzo di vernici a base acquosa come gli acrilici, sia per la finitura che per il trasparente, utilizzabili anche in contesti amatoriali.
Come vedremo in altri articoli, la vernice non è l'unica possibilità di finalizzare una chitarra, vi sono anche altri metodi che utilizzano coloranti come le aniline oppure oli polimerizzati e .resine naturali.
Approfondimenti
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Rifinire una Chitarra Elettrica senza Vernice