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6 aprile 2025

Influenza dei Componenti di una Chitarra Elettrica

Di quante parti è composta una chitarra elettrica?
Ma sopratutto, come si concertano tra di loro e su quali aspetti dell'esperienza musicale hanno influenza?

Un carissimo amico mi ha posto una domanda molto semplice: ma il suono di una chitarra elettrica da che dipende?


La risposta non è affatto banale, e iniziai a spiegargli che non si tratta solo di suono, e che ogni singolo componente ha la sua influenza su vari aspetti.

Ho pensato poi di scriverci sopra questo articolo per illustrare le caratteristiche principali di una chitarra e come possono variare a seconda della componentistica utilizzata.


Partiamo col dire che - genericamente parlando - le caratteristiche principali di una chitarra elettrica possono essere raggruppate in quattro macro categorie:

  • suono

  • suonabilità

  • accordatura

  • intonazione

Ogni componente ha un impatto significativo su tali caratteristiche influenzando non poco l'esperienza generale.


Esaminiamo nel dettaglio prima queste caratteristiche e poi come sono influenzate dai componenti.



Caratteristiche Principali

Abbiamo individuato quattro caratteristiche principali di una chitarra elettrica che nell'insieme potrebbero ricoprire tanti di quegli aspetti specifici che poi individuiamo in seguito correlandoli ai vari componenti della chitarra.


Specifichiamo però qui cosa intendiamo quando parliamo di queste caratteristiche in modo da comprendere meglio l'impatto che le varie componenti hanno su di essi.


Suono

La regina delle caratteristiche, il suono.


Sebbene il suono di una chitarra è il risultato dell'interazione complessa tra i suoi componenti fisici e la tecnica di chi la suona, possiamo provare a dare una definizione che non include la bravura del chitarrista, riferendoci alla qualità del suono che la chitarra produce quando le corde vengono pizzicate o percosse.


E' importante sottolineare che per "suono" si intende un'insieme di caratteristiche tra cui:


Timbro

Il timbro si riferisce alla colorazione del suono, ovvero a come una chitarra suona rispetto ad altre chitarre. Un timbro può essere descritto come brillante, caldo, acido, morbido, rotondo, secco, metallico, ecc. Il legno del corpo, peso e spessore, pickup e altri componenti influiscono significativamente su come un suono si distingue.


Sustain

Il sustain è la durata del suono dopo che la corda è stata pizzicata. Chitarre con un buon sustain, grazie a un corpo e un ponte ben progettati, continueranno a emettere il suono per un periodo più lungo prima di sfumare.


Attacco e Risposta

L’attacco è la rapidità con cui il suono si sviluppa subito dopo che la corda viene pizzicata. Le corde più spesse e i pickup potenti, ad esempio, tendono a dare un attacco più forte. La risposta dinamica si riferisce alla capacità della chitarra di rispondere a variazioni nel tocco del musicista, come la forza con cui si pizzicano le corde.


Definizione e Chiarezza

Il suono può essere più definito, con ogni nota che emerge chiaramente, oppure più sfocato e corposo. Una buona chitarra consente di distinguere facilmente ogni nota, specialmente nelle chitarre con pickup single coil, mentre un humbucker tende a produrre un suono più "pieno" e meno definito.


Suonabilità

La suonabilità di una chitarra elettrica si riferisce alla facilità con cui un musicista può suonarla e alla comodità che offre durante l’esecuzione. È un aspetto soggettivo, ma ci sono diversi fattori oggettivi che contribuiscono a determinarla. Una chitarra con una buona suonabilità permette al chitarrista di esprimersi in modo naturale, senza incontrare difficoltà o resistenza durante l'esecuzione.


I principali fattori che influenzano la suonabilità sono principalmente legati alla parte manico, tra cui vi sono alcini tra i fattori più rilevanti:

  • l'altezza delle corde (definita anche "action") che se troppo alta, la chitarra diventa difficile da suonare, richiedendo più forza per premere le corde con possibili difficoltà di eseguire accordi col barrè. Se è troppo bassa le corde potrebbero non avere spazio a sufficienza per vibrare o peggio ancora sbattere contro il pickup o su altri tasti, producendo rumori metallici o fruscii indesiderati.

  • La qualità e la lavorazione dei tasti, in quanto sbavature o bordi sporgenti non permetterebbero di scorrere facilmente con le dita. Tasti più alti facilitano il bending, mentre tasti bassi possono essere preferiti per uno stile di gioco più preciso.


Non meno importanti sono la forma e il peso del corpo, che influiscono direttamente sul grado di difficoltà che un chitarrista potrebbe avere nell'imbracciarla o nel tenerla al collo per ore durante un concerto.


Infine, anche il bilanciamento tra corpo e manico è uno dei fattori che può influenzare la suonabilità.


Accordatura

L'accordatura di una chitarra elettrica si riferisce alla corretta tensione delle corde, che deve essere regolata in modo che ciascuna corda produca la nota giusta quando viene pizzicata. Un'accurata accordatura è fondamentale per ottenere un suono preciso e coerente, e una chitarra ben accordata permette al chitarrista di suonare con maggiore intonazione e sicurezza.


Ogni corda della chitarra deve raggiungere la giusta tensione per produrre una frequenza specifica. Le corde più spesse hanno bisogno di più tensione per raggiungere la nota corretta (Mi basso), mentre le corde più sottili richiedono meno tensione per ottenere la nota desiderata (Mi acuto).

La tensione deve essere uniforme e mantenuta stabile per evitare che la chitarra risuoni stonata.


Una buona stabilità dell’accordatura significa che, una volta accordata la chitarra, le corde rimangono in tono anche durante l'esecuzione. Di seguito vedremo i principali fattori che influiscono sulla capacità della chitarra di mantenere l’accordatura.


Intonazione

L'intonazione di una chitarra elettrica si riferisce alla capacità dello strumento di produrre note precise e accordate su tutta la tastiera, in particolare quando le corde vengono premute sui vari tasti. Una chitarra ben intonata mantiene la giusta frequenza a tutte le altezze, garantendo che le note, sia aperte che pressate, siano perfettamente in sintonia tra loro. L'intonazione è quindi fondamentale per l'accuratezza del suono e per la qualità dell'esecuzione musicale.


L'intonazione è fondamentale per suonare in modo preciso e armonioso, soprattutto quando si suonano melodie, accordi complessi o quando si usano tecniche come il bending delle corde. Una chitarra mal intonata causerà problemi nell'esecuzione, in particolare quando si suonano più tasti insieme, poiché le note non saranno perfettamente allineate.



Componenti di una Chitarra Elettrica

Di seguito una disamina di tutti i componenti e di come essi influiscono su una o più caratteristiche elencate.


Legno

Il materiale del corpo contribuisce al timbro generale dello strumento.

Legni densi come l’acero producono suoni brillanti e definiti, mentre il mogano conferisce calore e sustain. L’abete e il frassino offrono una risposta più bilanciata.


C'è un articolo a tal proposito (il link è alla fine dell'articolo) dove analizziamo i vari legni e come essi forniscono una risposta diversa a seconda delle loro caratteristiche, non solo a seconda dell'albero ma anche della qualità stessa (presenza di umidità, densità, etc.)


Corpo

Anche la forma del corpo incide sul suono nelle componenti di sustain e sulla risonanza: non in modo predominante come succede per le chitarre classiche o acustiche che hanno cassa di risonanza, ma comunque c'è una componente non trascurabile sebbene non sia predominante.


Una forma più massiccia o più compatta comporta una maggiore quantità di legno, quindi più sustain e una risposta più piena, al contrario, un corpo molto sottile o scavato può ridurre il sustain e introdurre una risonanza più marcata (e a volte non desiderata).


Alla stessa maniera, più legno significa più peso e questo può essere direttamente legato alla suonabilità di uno strumento, già solo pensare al peso di una Les Paul o alla leggerezza di una Telecaster può ben chiarire cosa possa comportare suonarla per diverse ore.


Anche il modo in cui il corpo è sagomato può influire su come le vibrazioni si trasmettono tra ponte, corde e manico: forme asimmetriche o molto stilizzate possono influire sul modo in cui lo strumento vibra nel suo complesso. Se pensiamo infatti alle chitarre più iconiche esse sono quasi tutte simmetriche o comunque rispettano determinate forme abbastanza armoniose nel loro complesso.

Una forma insolita può cambiare l'angolazione del ponte, del manico o la distanza tra ponte e pick-up, influenzando la dinamica e il timbro.


Ho assistito a diverse discussioni sul tema "bilanciamento di una SG", nota anche come "Diavoletto", sulla quale diversi chitarristi la reputano sbilanciata rispetto alla sorella maggiore Les Paul.


Altro tema sono le camere interne: molte chitarre elettriche hanno camere di risonanza anche se sembrano solid-body. Questo le rende più leggere e con un suono più arioso, più risonante, simile a quello delle hollow body, ma con meno feedback.

In questo caso, la forma contribuisce direttamente al comportamento acustico del corpo, e di conseguenza alla risposta elettrica captata dai pick-up.


Infine, alcune chitarre presentano corde pass-through attraverso il body (come le Telecaster), migliorando sustain e risonanza, o anche soluzioni dove le corde sono ancorate al bilancino del ponte tremolo (come le Stratocaster) hanno ulteriori effetti sempre su sustain e risonanza.


iconic electric guitar shapes
Principali forme del body di una chitarra elettrica

Manico

Il manico gioca un ruolo crucialie sotto tutti gli aspetti: suono, suonabilità, accordatura e intonazione.


Partiamo dal fatto che trasmettendo le vibrazioni delle corde al corpo esso influenza il sustain e la timbrica nonchè la risposta diamica. Alcuni esempi di come il legno del manico può influire:

  • Acero: brillante, attacco rapido.

  • Mogano: caldo, con medi pronunciati.

  • Wenge/Pau Ferro: più scuri, con attacco morbido.


La forma e le dimensioni del manico (profilo) hanno un impatto diretto sulla comodità del chitarrista. Manici più sottili e "a D" sono più facili da suonare per chi ha le mani più piccole, mentre manici più spessi (come quelli a "C") sono preferiti da chi ha mani più grandi. Inoltre, la scorrevolezza del manico dipende dal tipo di finitura della tastiera. Non di rado mi capita di leggere articoli o anche annunci di chitarre in vendita nei quali il proprietario anticipa che è stata levigata la vernice dal dorso del manico per aumentare la scorrevolezza della mano.

Profili più comuni per i manici
Profili più comuni per i manici

La curvatura (o "radius") della tastiera determina la facilità con cui le dita possono spostarsi tra le note. Un raggio più piatto (ad esempio 12” o 16”) è generalmente preferito per gli assoli e il bending, mentre uno più curvato (ad esempio 7.25”) può essere migliore per gli accordi, facilitando una pressione uniforme su tutte le corde.

Le varie curvature per chitarra
Le varie curvature per chitarra

I manici incollati (set-neck) e quelli attraverso il corpo (neck-through) offrono in genere più sustain rispetto a quelli avvitati (bolt-on), ma con meno attacco.

Da destra, un set-neck un neck-through e un bolt-on
Da destra, un set-neck un neck-through e un bolt-on

Un manico ben costruito e stabile (meglio se rinforzato internamente con uno o due truss-rod) aiuta a mantenere l’accordatura costante, anche in condizioni climatiche variabili, contrariamente a manici soggetti a torsioni o instabili (specie quelli con legni economici o poco stagionati) possono causare cali di tensione tra le corde e di conseguenza perdita di accordatura.


Tastiera

Il primo elemento che ci viene in mente quando pensiamo ad una tastiera è legno utilizzato: esso contribuisce in modo subtile ma reale alla timbrica della chitarra. Questo avviene perché la tastiera è in diretto contatto con i tasti, quindi con il punto in cui le corde vengono premute e trasmettono vibrazioni al manico.


I principali legni utilizzati per le tastiere sono elencati di seguito con alcune delle caratteristiche principali che influenzano il suono sono

  • Acero, dal suono brillante, definito, con attacco veloce. È spesso descritto come "scattante" o "cristallino". Molte chitarre Fender hanno appunto manici in acero con tastiera in acero.

  • Palissandro, conferisce un tono caldo e ricco, con alti leggermente smussati e medi pronunciati. Meno attacco rispetto all'acero. Tale soluzione è utilizzata principalmente nelle chitarre Gibson, ma oramai qualsiasi produttore realizza manici con tastiere in palissandro.

  • Ebano (anche Ebano Africano o Ebano Nero), produce un suono chiaro ma più bilanciato dell'acero. Ha un attacco preciso, ma meno "aggressivo".

  • Pau Ferro, Wenge, e altri legni esotici, possono variare molto a seconda della tipologia di legno, ma tipicamente offrono un suono neutro o leggermente scuro. Pau Ferro, ad esempio, è simile all’ebano ma un po’ più caldo.


Fattore importantissimo è invece la precisione di costruzione: solo un posizionamento corretto dei tasti permette di ottenere una perfetta intonazione ogni qual volta viene premuta la corta su un determinato tasto; a tal proposito c'è come al solito un articolo che spiega la matematica alla base della suddivisione della tastiera in porzioni sempre diverse tra di loro.


Un altro aspetto è la verniciatura della tastiera: quelle verniciate (es. acero lucido) possono risultare più “scivolose”, mentre quelle naturali (palissandro, ebano) danno più grip. La scelta è soggettiva e dipende dallo stile del chitarrista.


Tre tipologie di manico, da destra un palissandro, al centro un acero verniciato, a sinistra un acero non verniciato
Tre tipologie di manico, da destra un palissandro, al centro un acero verniciato, a sinistra un acero non verniciato

Tasti

I tasti influenzano la suonabilità e il timbro.

La larghezza e altezza dei tasti cambia radicalmente il feeling: tasti jumbo permettono bending più fluidi, mentre tasti vintage richiedono più precisione, modificando sostanzialmente l'esperienza del chitarrista.


Anche la precisione costruttiva è fondamentale: tasti posizionati con precisione millimetrica sono essenziali per una corretta intonazione.


Non meno importante è la rifinitura dei tasti in quanto tasti irregolari (succede anche quando i tasti iniziano a consumarsi) può causare note che suonano stonate nonostante la chitarra sia accordata, o in caso di dislivelli notevoli è possibile che le corde urtino tasti più alti producendo fastidiosi e poco gradevoli ronzii metallici.


Varie tipologie di tasti per chitarra elettrica, è possibile notare la differenza in altezza e larghezza.
Varie tipologie di tasti per chitarra elettrica, è possibile notare la differenza in altezza e larghezza.

Capotasto

Materiali diversi (osso, grafite, ottone, plastica) influenzano la trasmissione delle vibrazioni tra corde e manico, modificando sustain e brillantezza del suono.


Se le scanalature sono troppo strette o troppo profonde, la corda si blocca o vibra male, se invece sono troppo larghe, la corda si muove lateralmente e può uscire dalla sede, influendo su intonazione e accordatura.


Il capotasto influisce anche sulla stabilità dell’accordatura, specialmente nei bending e nell’uso del vibrato: se la corda non scorre liberamente nella scalanatura, si può creare un accumulo di tensione tra il capotasto e le meccaniche e non appena si rilascia la leva o si smette il bending la corda si assesta bruscamente e l’accordatura va in crisi.


Infine, un capotasto troppo alto o troppo basso può causare problemi di intonazione sulle prime posizioni, ma anche alterare la tensione reale delle corde nei primi tasti, il che influisce sull’accordatura percepita.



Differenti tipologie di capotasto, dall'alto possiamo apprezzare capotasto in metallo e capotasto per ponti floyd-rose, al centro e in basso diversi tipologie (osso e plastica) e colorazioni
Differenti tipologie di capotasto, dall'alto possiamo apprezzare capotasto in metallo e capotasto per ponti floyd-rose, al centro e in basso diversi tipologie (osso e plastica) e colorazioni

Meccaniche

Le meccaniche sono il cuore del sistema di accordatura. Vi sono alcuni parametri che influiscono enormemente sull'accordatura:

  • Precisione del rapporto di rotazione: meccaniche con un rapporto più alto (es. 18:1 rispetto a 12:1) permettono regolazioni più fini, quindi maggiore stabilità.

  • Gioco meccanico (backlash): meccaniche economiche possono avere gioco tra avanti e indietro, causando instabilità.

  • Meccaniche autobloccanti (locking tuners): riducono lo scivolamento della corda, migliorano la tenuta dell’accordatura, specialmente con vibrato o bending pesanti.

  • Qualità dei materiali: materiali economici si deformano col tempo, provocando cali di tenuta o rendendo impossibile accordare lo strumento, mentre meccaniche di qualità mantengono stabile l’accordatura, riducendo attriti e slittamenti.


Le meccaniche non influiscono sul timbro della chitarra elettrica in modo percepibile: sebbene si possa pensare che la massa delle meccaniche (es. quelle vintage leggere vs moderne pesanti) possa modificare le vibrazioni del manico, gli effetti ad oggi noti sono minimi o impercettibili.


Relativamente alla suonabilità non vi sono elementi diretti, anche se possiamo annoverare la facilità e la precisione dell'accordatura (maggiore è il rapporto più accurata sarà la risposta dell'albero) nonchè il cambio corde utilizzando quelle autobloccanti, ma restiamo sempre in ambito di manutenzione/setup e non di esperienza musicale.


Meccanica vintage di tipo Fender
Meccanica vintage di tipo Fender

Inclinazione Paletta e Tendicorda

Avrete mai fatto caso che molte chitarre hanno la paletta inclinata verso il basso rispetto il manico ed altre invece utilizzano elementi metallici per tenere ferme (verso il basso, ma poi lo vedremo) le corde?


Difatti sia la paletta inclinata che i tendicorda (o string trees) sono due soluzioni progettate per gestire in modo diverso la tensione e l’angolo delle corde al livello del capotasto. Il tendicorda viene utilizzato principalmente quando la paletta non è inclinata, ossia è parallela all'asse longitudinale del manico.


Differenza tra paletta dritta con tendicorda (in alto) e paletta inclinata (in basso)
Differenza tra paletta dritta con tendicorda (in alto) e paletta inclinata (in basso)

Inclinazione Paletta

La soluzione con la paletta inclinata è tipica delle produzioni Gibson (sulla fragilità di questa soluzione si potrebbe scrivere un articolo a parte), mentre i tendicorda sono una soluzione adottata tipicamente dalla Fender in quanto le sue palette non sono inclinate.

Ognuna di queste scelte costruttive ha implicazioni specifiche sul comportamento della chitarra, e la loro adozione dipende da diversi fattori come la stabilità dell’accordatura, il design e la scelta del tipo di meccaniche.


Le chitarre con la paletta inclinata (tipicamente 10-15 gradi rispetto al manico) sono progettate per creare un angolo maggiore tra la corda e il capotasto. Questo angolo ha una serie di vantaggi pratici:

  • Migliore angolazione della corda: L'inclinazione della paletta aumenta l'angolo con cui la corda tocca il capotasto, migliorando la stabilità dell'accordatura. In questo modo, le corde si appoggiano meglio sulla scanalatura, riducendo l'attrito.

  • Minor bisogno di tendicorda: Con un angolo maggiore, l'attrito tra la corda e il capotasto diminuisce, quindi non è necessario utilizzare tendicorda per mantenere una tensione adeguata.

Questa soluzione presenta tuttavia un elevato rischio di rottura: le chitarre con la paletta inclinata sono più vulnerabili alla rottura del manico in caso di colpi o cadute, poiché l'angolo accentuato può creare un punto di stress.


Le chitarre con la paletta dritta (a 0 gradi, cioè parallela al manico) non offrono lo stesso angolo di contatto tra la corda e il capotasto rispetto alle paletta inclinate. Per contrastare il problema dell'angolo poco pronunciato, si ricorre ai tendicorda (string trees).


Tendicorda

I tendicorda sono dispositivi metallici che vengono montati sulla paletta, con la funzione di forzare un angolo maggiore per le corde, specialmente quelle delle alte (tipicamente la 3ª, 2ª e 1ª) che altrimenti tenderebbero a formare un angolo troppo dolce rispetto al capotasto.  

Con un angolo più pronunciato, le corde scivolano meno al capotasto e quindi l’accordatura tende a rimanere più stabile.



Ponte

Il ponte è il punto di ancoraggio delle corde sul corpo della chitarra e può essere di diverse tipologie (fisso, tremolo, floyd rose, ecc.). Ogni tipo di ponte ha il suo impatto specifico sulle caratteristiche dello strumento.


Ponte Fisso

Le tipologie di ponte fisso (come il Tune-O-Matic o il Hardtail) tendono a trasmettere meglio le vibrazioni delle corde al corpo, il che può contribuire a un suono più sostenuto, armonico e pieno. Questo avviene perché il ponte fisso non ha molle o altri meccanismi mobili che possano assorbire parte di queste vibrazioni.

Un ponte fisso generalmente offre una suonabilità più stabile, poiché non ha componenti mobili che potrebbero interferire con la tensione delle corde. Inoltre, le regolazioni del ponte fisso sono relativamente facili da fare (come la regolazione dell'altezza delle corde e dell'intenzione).


 Data proprio la sua caratteristica di elemento non mobile, offre maggiore stabilità nell'accordatura, poiché le corde sono ancorate in modo sicuro al corpo e non c'è il rischio di slittamenti a meno che non ci siano problemi nei capotasti o nelle meccaniche.


L'intonazione è più facile da regolare e mantiene la sua precisione nel tempo. Le sellette (di cui parleremo tra poco) permettono di micro-regolare la lunghezza delle corde per ottenere una perfetta intonazione.

Ponte tune-o-matic montato su chitarra tipo Les Paul
Ponte tune-o-matic montato su chitarra tipo Les Paul

Ponte Mobile

I ponti come il Floyd Rose o Tremolo sono definiti mobili proprio perchè permetto al chitarrista di variare temporaneamente - e sopratutto durante l'esecuzione di un brano - l'angolatura del ponte stesso al fine di aumentare la tensione delle corde semplicemente premendo una leva: l'effetto è quello di eseguire un binding su tutte le corde contemporaneamente utilizzando la mano che pizzica le corde e non quella che esegue accordi e assoli.


Tali ponti possono assorbire un po' di vibrazioni a causa della loro costruzione mobile. Ciò può influire sul suono, creando un tono più morbido, ma meno ricco rispetto a un ponte fisso. Inoltre, l'uso del tremolo può portare a una perdita di sustain quando viene utilizzato frequentemente.


Un ponte mobile, specialmente se non ben configurato, può essere più difficile da controllare, soprattutto in termini di ritorno in accordatura, a causa del meccanismo di molle e della possibilità di “spostamento” del ponte durante l'uso del vibrato (ossia l'atto di azionare la leva per variare l'angolatura del ponte).


Un ponte mobile può creare problemi di accordatura se non è perfettamente regolato, poiché il movimento del ponte durante l'uso del tremolo può alterare la tensione delle corde. Inoltre, l'uso del tremolo può causare uno spostamento dell'accordatura a meno che non siano utilizzate molle di alta qualità o sistemi di ritorno avanzati (come il Floyd Rose).

Sebbene possibile, la regolazione dell'intonazione su un ponte tremolo può risultare più complicata, soprattutto se il sistema non è ben equilibrato o se viene usato molto il tremolo, poiché ciò potrebbe influenzare il posizionamento delle corde e le loro tensioni.


Ponte floyd-rose montato su una Les Paul
Ponte floyd-rose montato su una Les Paul

Sellette

Le sellette sono il cuore pulsante dell'intonazione: esse rappresentano il punto in cui le corde poggiano sul ponte, ossia l'altro capo della corda rispetto al capotasto.

Nella maggior parte dei ponti è possibile intervenire sulle sellette per effettuare due regolazioni importantissime per un chitarrista: l'intonazione (spostandole avanti ed indietro) e l'action (spostandole in alto o in basso).


Nei ponti fissi tipo il tune-o-matic (tipico delle produzioni Gibson) la selletta permette solo di intervenire sull'intonazione: difatti è possibile spostarla in avanti o indietro fino a trovare l'intonazione corretta; negli stessi ponti l'action è invece relegata all'altezza dell'intro ponte, non potendo quindi regolare le singole corde.


Sellette in un ponte tune-o-matic: è possibile apprezzare la vite che permette di agire sull'avanzamento delle stesse e regolare l'intonazione delle corde; le grandi rondelle ai lati permettono invece di regolare l'altezza dell'intero ponte e di conseguenza l'action
Sellette in un ponte tune-o-matic: è possibile apprezzare la vite che permette di agire sull'avanzamento delle stesse e regolare l'intonazione delle corde; le grandi rondelle ai lati permettono invece di regolare l'altezza dell'intero ponte e di conseguenza l'action

Nei ponti fissi tipici delle Telecaster (detti anche a "posacenere") è possibile invece regolare entrambi i fattori intervenendo su viti a brugola che permettono di alzare o abbassare una selletta; vi sono alcuni ponti che hanno una selletta per ogni corda (tipicamente più moderni) o ponti che hanno una selletta per una coppia di corde (definiti anche "vintage).

Ponte fisso per Telecaster realizzato dalla Fender con tre sellette, ciascuna che gestisce una coppia di corde; è possibile notare la vite per l'avanzamento installata sul bordo del ponte e le viti a brugola che permettono invece di regolare l'altezza su ogni selletta
Ponte fisso per Telecaster realizzato dalla Fender con tre sellette, ciascuna che gestisce una coppia di corde; è possibile notare la vite per l'avanzamento installata sul bordo del ponte e le viti a brugola che permettono invece di regolare l'altezza su ogni selletta

Nei ponti mobili Tremolo o Floyd-Rose è invece possibile regolare sia l'intonazione che l'action in quanto ogni selletta è autonoma e può essere spostata in avanti e indietro (intonazione) oppure in alto o in basso (action).

Nel ponte floyd-rose è possibile regolare l'avanzamento e l'altezza di ciascuna selletta
Nel ponte floyd-rose è possibile regolare l'avanzamento e l'altezza di ciascuna selletta

Il suono è invece influenzato dal materiale con il quale vengono realizzate: Le sellette metalliche (acciaio, ottone) tendono a fornire un suono più brillante, con maggiore sustain e definizione. L'acciaio, in particolare, accentua le frequenze alte, mentre l'ottone tende a produrre un suono più caldo e pieno, le sellette in materiali più morbidi (come gomma o materiali sintetici) possono attenuare la brillantezza del suono, producendo un timbro più morbido e caldo, ma con una minore durata del sustain.


Qualunque sia la scelta del ponte è importante che le sellette siano realizzate con materiali di qualità: devono poter gestire regolazioni inferiori al millimetro e sopratutto mantenere la regolazione nel tempo e non cedere sotto la tensione delle corde.


Pickup

I pickup definiscono gran parte del suono della chitarra, non hanno invece ruolo negli altri fattori.


Come già descritto in altri articoli (i link li trovate sempre alla fine di questo articolo) la loro funzione è quella di trasformare le vibrazioni delle corde in segnali elettrici, che vengono poi amplificati per produrre il suono che sentiamo. Tuttavia, diversi tipi di pickup e le loro caratteristiche possono influenzare il tono, la chiarezza, la risposta dinamica e molte altre sfumature sonore della chitarra.


La tipologia di pickup (single-coil, humbucker, etc.) influisce sulla brillantezza, chiarezza e profondità del suono, la posizione influisce invece ha impatto sul tono e su quali armoniche (anche qui abbiamo scritto un articolo) delle corde vengono principalmente captate (basti pensare all'enorme differenza di tono che hanno i pickup al ponte, tipicamente più squillanti, e quelli al manico, tipicamente più corposi e profondi).


Importante differenza è fatta anche dal tipo di output che un pickup riesce a generare: quelli con valore più alto tendono a produrre un suono più aggressivo e distorto, mentre quelli con un output basso sono più adatti a suoni puliti e naturali. Pickup ad alta uscita sono perfetti per ottenere distorsioni aggressive o per suoni più spinti.


Anche i particolari di implementazione possono giocare un ruolo fondamentale sulla parte del suono, a cominciare dai magneti la cui composizione (come ceramico o alnico) ha un impatto significativo sul tono. I magneti alnico (di solito utilizzati nei pickup vintage) tendono a produrre un suono più caldo e dinamico, mentre i magneti ceramici tendono a produrre un suono più potente e diretto.

Anche la tipologia di filo col quale sono realizzati gli avvolgimenti nonchè il numero di spire (ossia quante volte un magnete è avvolto dal filo) influenzano il suono: pickup con bobine più dense o più avvolgenti tendono a produrre un suono più pieno e scuro, mentre quelli con bobine meno dense sono più chiari e taglienti.


Potenziometri

I potenziometri (i controlli di volume e tono) sono componenti chiave di una chitarra elettrica e, sebbene non influenzino direttamente l'intonazione o l'accordatura, possono avere un impatto su suono e suonabilità.


Il potenzionometro del volume regola la quantità di segnale che viene inviato al circuito. Abbassando il volume, si riduce l'uscita del segnale e quindi il suo impatto sonoro. Alcuni chitarristi, ad esempio, riducono il volume per ottenere un suono più caldo e scuro, in quanto la riduzione del volume comporta anche una riduzione della distorsione.


Il potenzionometro di tono agisce invece sulle frequenze alte del suono: ruotato verso la posizione "minima" il tono si attenua e il suono diventa più morbido e meno brillante. All'opposto, al massimo del tono, il suono risulta più chiaro e brillante. Alcuni chitarristi usano questo controllo per tagliare i fischi acuti o per regolare la "presenza" della parte alta del suono.

I potenziometri non influenzano direttamente la suonabilità in termini di confort o di facilità di esecuzione (come la forma del manico o l'azione delle corde), tuttavia l'interazione con il suono che creano può influire sulla sensazione complessiva che il chitarrista ha mentre suona.

Un buon set di potenziometri permette al musicista di esplorare diverse sfumature tonali quando essi sono facilmente regolabili consentono un rapido cambiamento durante l'esecuzione.


Potenziometri di scarsa qualità possono invece risultare difficili da manovrare o creare un suono "sporco" o "distorto" (spesso si sentono fruiscii in fase di regolazione) in modo imprevisto, rendendo la suonabilità meno.

Tipico potenziometro che è possibile utilizzare in una chitarra elettrica
Tipico potenziometro che è possibile utilizzare in una chitarra elettrica

Condensatori

I condensatori sono utilizzati in quasi tutte le chitarre elettriche per regolare il tono e influire sul comportamento del segnale. Essi hanno un impatto significativo sul suono della chitarra poiché modulano come le frequenze più alte vengono tagliate o attenuate in base alla regolazione del potenziometro di tono.

I condensatori sono comunemente usati insieme ai potenziometri di tono per agire come un filtro che attenua le frequenze più alte. Quando ruoti il potenziometro di tono, stai effettivamente variando la quantità di carica accumulata nel condensatore, il che cambia la gamma di frequenze che passano attraverso il circuito.


A basse impostazioni del potenziometro di tono, il condensatore filtra più frequenze alte, facendo sì che il suono risulti più caldo e morbido. Quando il tono è al massimo, il condensatore consente alle frequenze più alte di passare attraverso senza troppa attenuazione, dando un suono più brillante e aggressivo.

La capacità del condensatore (misurata in farad, ma in genere picofaradi o nanofaradi per le chitarre) determina a quale frequenza avviene il taglio delle alte frequenze.

  • I condensatori da 0,047 µF sono tra i più comuni e tendono a fornire una gamma tonale bilanciata, mantenendo la brillantezza pur limitando le frequenze troppo acide o "stridenti".

  • I condensatori da 0,022 µF sono usati soprattutto su chitarre con un suono più aggressivo e brillante, come le Stratocaster. In questo caso, consentono un maggiore taglio delle alte frequenze, risultando in un suono più nitido.

  • I condensatori da 0,1 µF o più sono più rari e usati per creare un suono molto più morbido o per filtrare ulteriormente le frequenze acutissime


Altro importante fattore è dato dal materiale col quale vengono costruiti i condensatori: esso influenza la risposta tonale e il comportamento del condensatore, e quindi anche il suono della chitarra. Tra le principali tipologie di condensatori ricordiamo:


  • Carta e Olio, apprezzati per il loro suono caldo e naturale, con una risposta più morbida alle alte frequenze. Tendono a morbidezza nelle transizioni tonali, con un carattere vintage. Sono spesso utilizzati nelle chitarre vintage e nelle riproduzioni di strumenti d'epoca.

    Condensatori Carta e Olio
    Condensatori Carta e Olio

  • Polipropilene, i quali tendono ad essere molto piatti e trasparenti, con una risposta più lineare. Tendono a non aggiungere colorazione al suono, risultando particolarmente neutrali.

Condensatore in Polypropilene
Condensatore in Polypropilene

  • Ceramica, che invece tendono a colore il suono in modo più evidente, con una risposta più brillante e talvolta un po' "acida" alle alte frequenze. Possono portare a un suono che risulta meno morbido e più tagliente.

Condensatore ceramico
Condensatore ceramico

  • Mica, noti per la loro risposta molto precisa e stabile. Hanno una risposta molto lineare, e non colorano molto il suono. Tendono a non alterare il timbro della chitarra, fornendo un controllo molto neutrale del tono.

Condensatore in mica
Condensatore in mica

La scelta del condensatore giusto, dunque, ha un impatto notevole sul comportamento tonale della tua chitarra, influenzando come percepisci il suono e come interagisci con il tuo strumento.


Corde

Le corde della chitarra elettrica sono un elemento fondamentale che influisce su suono, suonabilità, intonazione e accordatura. La scelta del tipo di corda, il materiale, il calibro e il trattamento superficiale possono fare una notevole differenza.


Le corde possono essere fatte di acciaio, bronzo, nickel, nickel-plated steel, rame e altri materiali. Ogni materiale produce un suono unico; facciamo una breve disamina:

  • Corde in nickel: Tendono a produrre un suono caldo e bilanciato, con una leggera enfatizzazione delle medie frequenze.

  • Corde in acciaio: Sono più brillanti, producendo un suono più definito e cristallino, con una spinta nelle alte frequenze.

  • Corde in bronzo o rame: Offrono un suono più caldo e ricco, spesso usato per un suono più morbido e vintage.

Corde in acciaio o nickel tendono ad essere più stabili rispetto a quelle in rame o bronzo. Tuttavia, con l'uso costante e la sudorazione delle mani, anche le corde di alta qualità possono perdere la loro stabilità, quindi è importante sostituirle regolarmente.


Il calibro invece si riferisce allo spessore delle corde. Corde più spesse offrono un suono più pieno e corposo, ma tendono a essere più difficili da suonare, mentre corde più sottili tendono a dare un suono più brillante e veloce, ma con meno sostegno nelle frequenze basse. Tuttavia, le corde più sottili sono più facili da premere e più agevoli nell'esecuzione di bending, ideali per chitarristi rock, pop o blues che vogliono un suono veloce e facilmente eseguibile. Quelle più spesse invece tendono a richiedere maggiore forza di pressione ma forniscono una maggiore risposta dinamica e una migliore tenuta del suono, particolarmente apprezzate per suonare con accordature più basse o per un suono più potente.


Trattamenti superficiali, come rivestimenti anti-ruggine o coperture di protezione possono fornire da un lato una durata maggiore e una maggior resistenza alle perdite di tono, dall'altro potrebbero invece risultare leggermente più scure o meno brillanti rispetto alle corde non trattate.


La tensione influisce sulla resistenza delle corde, quindi corde con alta tensione (tipiche delle corde più spesse) sono più difficili da premere, ma offrono una maggiore stabilità e una migliore risposta alle variazioni dinamiche. Corde a bassa tensione sono più facili da manovrare, ma potrebbero sembrare meno precise a lungo termine.



Uscita Jack

L'uscita jack di una chitarra elettricaha un impatto sul suono (in termini di qualità del segnale) e sulla suonabilità, in quanto un jack di qualità assicura una connessione stabile, riducendo rumori di contatto e perdite di segnale. Le prese jack economiche possono causare problemi di connessione nel tempo.


I jack di alta qualità (come quelli placcati in oro) possono preservare meglio la qualità del segnale e ridurre al minimo la perdita di tono. Jack più economici o usurati, al contrario, possono causare distorcioni indesiderate o una riduzione della chiarezza del suono.

Unitamente al jack è anche importante considerare la qualità del cavo che permette di collegare la chitarra all'amplificatore sempre per preservare la qualità del segnale.


Riepilogo

Ogni componente della chitarra lavora in sinergia per definire il carattere dello strumento. La scelta di ogni elemento, dall’hardware all’elettronica, permette di personalizzare il proprio suono e la propria esperienza di suonabilità. Conoscere l’influenza di ciascun componente aiuta a fare scelte consapevoli per ottimizzare le prestazioni della propria chitarra.


Riepiloghiamo tutti i vari componenti specificando quali caratteristiche possono influenzare:

Componente

Suono

Suonabilità

Accordatura

Intonazione

Legno

X




Corpo

X

X



Manico

X

X

X


Tastiera

X

X


X

Tasti

X

X



Capotasto

X


X


Meccaniche


X

X


Inclinazione Paletta o Tendicorda


X

X


Ponte


X

X

X

Sellette


X


X

Pickup

X




Potenziometri

X

X



Corde

X

X

X


Uscita Jack

X

X




Come è possibile osservare nella tabella la maggior parte dei componenti non influenza il suono bensì la suonabilità di una chitarra; anche il suono è chiaramente uno degli obiettivi principali in ambito di innovazione tecnologia; un numero minore di elementi invece influenza l'accordatura e l'intonazione che, sebbene sono fondamentali per l'esecuzione di brani su chitarra elettrica, essi risultano meno impattati dalla componentistica di una chitarra.



Approfondimenti

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